Lavoro in spazi confinati, requisiti e formazione
Gli spazi confinati non sono adatti alla presenza prolungata di lavoratori
Negli spazi confinati, a volte, si opera in situazioni di scarsa o insufficiente ventilazione o addirittura in presenza di agenti chimici pericolosi come polveri tossiche, gas o esalazioni di vapori. In questi ultimi casi si parla di spazi sospetti di inquinamento, come ad esempio, possono esserlo i camini, le fogne, i pozzi, regolamentati sempre nel D.lgs 81/08 agli articoli 66 e 121.
In questi spazi il rischio di infortunio è estremamente alto: non vi è una ventilazione naturale in grado di assicurare un’atmosfera adatta alla vita umana. Vi è inoltre la presenza di gas tossici o agenti chimici dannosi. Altri rischi tipici cui si va incontro lavorando in spazi confinati sono: caduta dall’alto, asfissia, annegamento, condizioni climatiche ostili.
Lo spazio confinato è un luogo nel quale l’accesso e l’uscita sono difficoltosi in quanto le aperture sono ridotte. Al suo interno possono riscontrarsi condizioni di scarsa o insufficiente aerazione naturale o ventilazione, insieme a potenziali rischi causati dalla presenza di agenti chimici pericolosi.
Gli spazi confinati non sono stati progettati per ospitare in maniera continuativa i lavoratori. Vi si accede infatti solo saltuariamente e per brevi periodi per fare ispezioni, manutenzioni o pulizie. Questi spazi sono ritenuti pericolosi anche perché, in caso di pericolo, è difficile uscire in modo rapido e sicuro.
L’accesso è normalmente angusto e stretto come nei silos, nei serbatoi, nelle reti fognarie, nelle camere di combustione delle fornaci, nei depuratori o nelle vasche con apertura dall’alto.
Gli spazi confinati si dividono in due categorie:
- Spazi confinati aperti, come le gallerie, le vasche o le fogne
- Spazi confinati chiusi, come i silos, le cisterne e i vani ascensore
I requisiti e i corsi necessari per operare in ambienti circoscritti
In un contesto simile l’attività di formazione per il personale che lavora in simili ambiti è imprescindibile.
Con il più recente D.P.R. n° 177 /2011 si dispongono i requisiti necessari per svolgere attività lavorativa in ambiti confinati, quali:
- Le attività lavorative in spazi confinati e sospetti di inquinamento possono essere svolte esclusivamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati ed in possesso di requisiti specifici.
- L’addestramento e la formazione dei lavoratori chiamati ad operare in spazi confinati è fondamentale. Il suddetto decreto del 2011 impone alle imprese e ai lavoratori autonomi che svolgono la loro attività negli spazi confinati, di informare, formare ed addestrare tutto il personale dipendente. In tal senso, deve essere erogata la più efficace formazione relativa alla pianificazione sia di tutte le attività di tipo ordinario, sia soprattutto di tutte le manovre di emergenza da adottare in situazioni di pericolo, con le operazioni da porre in essere in simili scenari critici. Naturalmente, formazione e informazione devono coinvolgere anche il datore di lavoro, quando lui stesso opera direttamente in spazi confinati e sospetti di inquinamento. La formazione e l’addestramento sono oggetto di verifica periodica da parte degli organi competenti.
- Tutti i lavoratori devono possedere ed utilizzare correttamente i dispositivi individuali di protezione, come le imbracature di sicurezza, i caschi di protezione, le mascherine.
- Fra i requisiti che l’impresa deve possedere vi è la presenza obbligatoria di personale esperto in misura non inferiore al 30% della forza lavoro. Il personale esperto deve aver lavorato per almeno 3 anni in spazi confinati, in modo da affiancare alla normale formazione e addestramento, anche una solida esperienza maturata sul campo. Deve essere regolarmente assunto dall’impresa con un contratto subordinato, oppure con altro contratto espressamente previsto dal D. lgs 276/2003, Titolo VIII, Capo I
- Nel caso in cui i lavori fossero svolti da ditte appaltatrici, vi è l’obbligo per il datore di lavoro committente di informare dettagliatamente tutti i lavoratori che verranno impiegati nelle attività, dei rischi cui si può incorrere nell’area di lavoro. Tale attività di informazione deve avere una durata non inferiore ad un giorno.
- La ditta individua un proprio rappresentante adeguatamente formato, addestrato ed informato dei rischi dell’ambiente in cui si svolgono le attività dell’impresa appaltatrice, affinché vigili sulle attività stesse.
- Durante le attività lavorative condotte in spazi confinati o sospetti di inquinamento, sia la ditta appaltatrice che quella appaltante devono porre in essere tutte quelle attività e procedure idonee a eliminare o a ridurre al minimo i rischi dell’attività. Ciò comprende anche la pianificazione degli eventuali soccorsi ed il coordinamento con i Vigili del Fuoco.
Il mancato rispetto delle norme causa il venir meno dei requisiti necessari per operare, direttamente o indirettamente, negli ambienti confinati o sospetti di inquinamento.
I corsi di formazione per spazi confinati
Il D.lgs 81/08 stabilisce che datori di lavoro e lavoratori che operano in spazi confinati debbano obbligatoriamente ricevere idonea formazione e addestramento.
I corsi di formazione per spazi confinati sono obbligatori. Essi sono costituiti da una parte teorica e da una parte pratica.
Fra gli argomenti trattati nella parte teorica troviamo:
- Cos’è lo spazio confinato
- Prevenzione e valutazione dei rischi
- Messa in sicurezza dell’area di lavoro
- Equipaggiamenti
- Presentazione, conformità e classificazione dei DPI
- Presentazione dei gas nocivi e loro rilevamento
- Obblighi di legge a carico di datore di lavoro e lavoratore
La parte pratica invece prevede:
- Utilizzo dei DPI ed adeguato addestramento pratico
- Corretto utilizzo dei dispositivi anticaduta
- Esercitazioni pratiche sull’ingresso e sull’uscita da ambienti confinati
- Salvataggio di persone in situazioni di rischio e messa in pratica di manovre di emergenza.