Carrelli elevatori, l’importanza dei mezzi operativi

Carrelli elevatori, l’importanza dei mezzi operativi

Carrelli elevatori, caratteristiche e componenti

Il carrello elevatore, indicato comunemente anche con il termine “muletto”, è un mezzo di lavoro su ruote usato principalmente per sollevare e movimentare le merci nei magazzini di logistica e nei depositi delle aziende.

Carrelli elevatori: dalle origini ad oggi

L’inventore del carrello elevatore fu lo statunitense Eugene Clarck, il quale nel 1920 volle creare una macchina, in origine a tre ruote, che sfruttando un sistema di leve permetteva in uno spazio ridotto il trasferimento di materiale da un punto a un altro.

Nacque così il primo modello di muletto frontale. Il suo successo fu collegato alla Seconda Guerra Mondiale alla diffusione dei sistemi di carico con il pallet, una pedana di legno, caratterizzata da due livelli, al centro della quale possono benissimo introdursi le forche del muletti. Sulla pedana, vengono riposte le merci da trasportare.

Oggi questo mezzo si è profondamente evoluto ed è divenuto il protagonista principale dei magazzini logistici di tutto il mondo, con modelli divenuti sempre più efficienti e sostenibili. Sono stati migliorati comfort e prestazioni, insieme all’introduzione della cabina per il conducente, del servosterzo e della trasmissione automatica che ha sostituito il vecchio cambio.

I carrelli elevatori vengono utilizzati in tutti i settori produttivi: dall’industria pesante, all’industria manifatturiera, in cui viene utilizzato per la movimentazione di quantità enormi di merci, per il trasporto di lunghe assi d’acciaio e per il sollevamento e spostamento dei pallet.

Il muletto viene utilizzato indifferentemente sia al chiuso sia all’aperto. Non ci sono limiti all’uso dei carrelli elevatori.

Esistono modelli per assolvere qualsiasi tipo di lavoro. Le aziende produttrici hanno anche ideato degli accessori da montare a seconda della tipologia di merce da movimentare.

Le componenti principali del carrello elevatore

  1. Forche, due robusti bracci in metallo paralleli al terreno e posizionati nella parte anteriore del muletto, che consentono di prendere, sollevare e spostare i pallet. Possono essere corti, lunghi, retrattili, multi direzionali.
  1. Montante, struttura a colonna verticale sulla quale si trovano almeno due colonne azionate da martinetti idraulici, necessari per alzare, abbassare e spostare avanti e indietro le forche.
  1. Ruote, nelle versioni base possono essere solamente 3, necessarie quando il muletto deve potersi muovere in corridoi stretti. Oppure 4 per trasportare carichi più pesanti, sterzanti dietro oppure davanti. Non hanno camera d’aria ma sono in gomma piena, per una maggiore durata, stabilità e per evitare le forature.
  1. Motore, posizionato sempre nella parte posteriore del muletto, per controbilanciare il baricentro che si sposta in avanti a causa del carico sollevato. Nei modelli elettrici il contrappeso viene fornito dalle batterie, anche queste, posizionate nella parte posteriore del muletto.
  1. Cabina, costituita da un telaio meccanico che serve a proteggere il conducente sia da eventuali carichi che possono cadere dall’alto, sia dall’eventuale ribaltamento del muletto. Sul tetto della cabina sono montati dei lampeggianti di colore arancione e segnalatori acustici per segnalare l’inserimento della retromarcia.

Carrelli elevatori elettrici o diesel: quali scegliere?

I carrelli elevatori possono essere sia elettrici sia diesel. Quale scegliere tra i due? Quale tra i due risulta più performante? Per rispondere a queste domande dovremmo piuttosto chiederci dove deve essere utilizzato il muletto, se all’aperto o piuttosto al chiuso di un magazzino.

Il modello avente motore elettrico è sicuramente più indicato per un utilizzo al chiuso, mentre quello diesel è preferibile all’aperto.

Il carrello elettrico produce zero emissioni e zero rumore, quindi contribuisce ad aumentare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Inoltre produce poche vibrazioni perché non ha un motore a scoppio, garantendo un livello di comfort superiore ed una maggiore stabilità. Questo modello utilizza l’energia degli accumulatori, di conseguenza dopo un turno di lavoro, deve fermarsi per permettere alle batterie di ricaricarsi. Naturalmente per ricaricarle occorre collegarlo ad una fonte di energia che non può che essere in un luogo chiuso. Da considerare, poi, che l’operazione di ricarica può durare qualche ora, tempo in cui il muletto è inutilizzabile.

Il carrello elevatore diesel invece deve essere utilizzato all’aperto per evitare che l’operatore respiri le emissioni nocive, in compenso ha un’autonomia illimitata perché basta riempire il serbatoio di gasolio per farlo funzionare.

Le diverse tipologie di carrelli elevatori

  • Carrello elevatore frontale. Si tratta del più classico dei modelli, ovvero quello che abbiamo in mente tutti quando si parla di muletto. Caratterizzato da forche e montante in posizione anteriore e la cabina con il guidatore in posizione arretrata.
  • Carrello retrattile. É il modello di muletto in cui l’operatore è posizionato lateralmente rispetto alle forche ed al montante. Si utilizza quando in magazzino le corsie sono strette e c’è poco spazio di manovra. Il volume complessivo del muletto è minore perché lo spazio guida è più piccolo, di conseguenza lo spazio per forche e montante aumenta.
  • Carrello elevatore laterale. Appositamente progettato per trasportare carichi lunghi, è piuttosto grande e caratterizzato da forche e montanti in posizione laterale rispetto alla cabina di guida, con un piano di appoggio. In questi carrelli le forche sollevano carichi lunghi, come ad esempio, assi o tubolari, e li depositano sul piano di appoggio in modo da trasportarli agevolmente.
  • Carrello trilaterale. Simile al carrello elevatore laterale ma più piccolo, si caratterizza per il fatto che le forche possono spostarsi in posizione centrale, a destra oppure a sinistra. É indicato per l’utilizzo nelle corsie strette.
  • Carrello commissionatore. Ha l’aspetto simile al carrello retrattile, ma ha in più una grande duttilità e maneggevolezza, dovuta al fatto che la cabina e le forche si muovono su e giù assieme. Infatti l’operatore sale e scende insieme alle forche, quindi può vedere molto meglio la merce che deve essere presa. É indicato in magazzini dove la scaffalatura è piuttosto alta e per la movimentazione di merci non eccessivamente pesanti.
  • Carrello elevatore controbilanciato. É di dimensioni notevoli, dotato di grandi pneumatici e con una posizione rialzata rispetto ai classici muletti, in modo da non trovare ostacoli sul terreno. Questo tipo di carrello elevatore è appositamente progettato per la movimentazione di carichi molto pesanti, oltre 30 tonnellate, come barche e container.

Quale abilitazione occorre per guidare il muletto?

Per poter guidare il muletto occorre conseguire il patentino carrello elevatore. In realtà non è una patente rilasciata dalla Motorizzazione Civile ma un attestato di formazione che certifica l’aver seguito un corso di formazione apposito, come stabilito nell’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012.

L’abilitazione alla guida del carrello elevatore si ottiene seguendo un corso carrello elevatore della durata di 12 ore ed ha una validità di 5 anni.

Prima della scadenza dei 5 anni dal giorno del rilascio, occorrerà fare l’aggiornamento del Patentino per il Muletto. Si tratta di un corso avente come obiettivo l’aggiornamento dell’abilitazione all’uso dei carrelli elevatori. Questo corso ha una durata minima di 4 ore.