Stress lavoro correlato, di cosa si tratta?

Stress lavoro correlato, di cosa si tratta?

Lo stress lavoro correlato è un problema crescente in tutto il mondo, il quale influisce non solo sulla salute e sul benessere dei lavoratori, ma anche sulla produttività delle organizzazioni. Da un’indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è emerso che lo stress lavoro correlato in Australia è la seconda malattia più diffusa nei luoghi di lavoro, dopo i disturbi muscolo scheletrici. Scopriamo insieme di cosa si tratta, i sintomi e la normativa di riferimento.

Che cos’è lo stress lavoro correlato?

Lo stress lavoro correlato è un disturbo che colpisce le persone quando vengono sottoposte a richieste e pressioni di vario tipo sul luogo di lavoro. Queste persone non sono in grado di gestire pressioni simili.

 

Lo stress lavoro correlato si verifica in un’ampia gamma di circostanze lavorative. Ma è spesso aggravato quando i dipendenti sentono di avere scarso sostegno da parte di superiori e colleghi, oltre che poco controllo sui processi lavorativi.

Quasi sempre questa tipologia di stress provoca disagi psicologici e fisici che durano nel tempo e che nei casi più gravi richiedono cure psichiatriche. A questo riguardo, la normativa di riferimento fa rientrare nello stress correlato al lavoro esclusivamente le patologie derivanti dalla cattiva organizzazione del lavoro e non i disagi psicologici riferibili alle relazioni con colleghi e superiori.

 

Da cosa è causato lo stress lavoro correlato?

Le cause dello stress lavoro correlato possono essere riconducibili ai contenuti del lavoro ed ai contesti lavorativi.

 

Fra i contenuti del lavoro che provocano questi disagi psicologici vi sono:

  • le caratteristiche del lavoro (monotonia, scarsi stimoli, mancanza di significato dei compiti, mancanza di varietà);
  • il carico ed il ritmo di lavoro (troppo o troppo poco da fare, lavoro con ritmi insostenibili);
  • l’orario di lavoro (rigido o poco flessibile, lungo da non permettere vita sociale, imprevedibile, sistemi di turni mal concepiti);
  • la partecipazione ed il controllo (mancanza di partecipazione al processo decisionale, mancanza di controllo sui processi di lavoro, sul ritmo, sugli orari, sui metodi e sull’ambiente di lavoro).

 

Fra i disagi causati dal contesto lavorativo vi sono invece:

  • lo sviluppo della carriera, lo status e la retribuzione (insicurezza del posto di lavoro, mancanza di opportunità di promozione, scarsa promozione, lavoro di scarso valore sociale, schemi di pagamento a cottimo, sistemi di valutazione delle prestazioni poco chiari o ingiusti, essere troppo o troppo poco qualificati per un lavoro);
  • il ruolo del lavoratore nell’organizzazione (ruolo poco chiaro, ruoli in conflitto);
  • le relazioni interpersonali (supervisione inadeguata e poco incoraggiante);
  • pessima organizzazione (scarsa comunicazione, scarsa leadership, mancanza di regole comportamentali, mancanza di chiarezza sugli obiettivi, le strutture e le strategie organizzative);
  • equilibrio tra lavoro e vita privata (scarso equilibrio fraore di lavoro e ore per la vita privata, mancanza di supporto al lavoro per i problemi legati alla vita familiare, mancanza di regole e politiche organizzative a sostegno dell’equilibrio tra lavoro e vita privata).

Quali sono i sintomi dello stress lavoro correlato?

 

I sintomi tipici dello stress lavoro correlato possono essere fisici, psicologici e comportamentali. Tra i sintomi fisici vi sono:

  • stanchezza;
  • tensione muscolare;
  • mal di testa;
  • palpitazioni cardiache;
  • difficoltà a dormire, come l’insonnia;
  • disturbi gastrointestinali, come diarrea o stipsi;
  • disturbi dermatologici.

 

Tra i sintomi psicologici vi sono:

  • depressione;
  • ansia;
  • scoraggiamento;
  • irritabilità;
  • pessimismo;
  • sensazione di essere sopraffatti e incapaci di affrontare la situazione;
  • difficoltà cognitive, come una ridotta capacità di concentrazione o di prendere decisioni.

 

Tra i sintomi comportamentali vi sono:

  • aumento dei giorni di malattia o assenteismo;
  • aggressività;
  • diminuzione della creatività e dell’iniziativa;
  • calo delle prestazioni lavorative;
  • problemi nelle relazioni interpersonali;
  • sbalzi d’umore e irritabilità;
  • minore tolleranza, frustrazione e impazienza;
  • disinteresse generale alle cose

È fondamentale che i datori di lavoro riconoscano subito quando si trovano di fronte a casi di stress lavoro correlato, adottando le misure necessarie per affrontare un problema significativo di salute e sicurezza. Un’azienda, infatti, può e deve adottare tutte le azioni atte a garantire che i dipendenti non siano sottoposti a stress non necessario.

Differenza fra stress lavoro correlato e pressione

Spesso si fa confusione tra stress lavoro correlato e pressione. A volte il termine “stress” viene usato per giustificare cattive pratiche di gestione. La pressione sul posto di lavoro è inevitabile a causa delle moderne esigenze lavorative. Essa, quando viene percepita come accettabile, può addirittura essere positiva perché fa stare i lavoratori vigili, motivati, proattivi, inclini ad imparare. Tuttavia, quando questa pressione diventa eccessiva o comunque ingestibile, porta allo stress lavoro correlato il quale finisce per danneggiare la salute dei lavoratori inficiando le loro prestazioni.

 

Lo stress lavoro correlato può essere causato da:

  • cattiva organizzazione del lavoro (il modo in cui si progettano i carichi di lavoro, si distribuiscono sulle persone ed in cui vengono gestiti);
  • una cattiva progettazione del lavoro (ad esempio, la mancanza di controllo sui processi di lavoro);
  • una cattiva gestione generale;
  • condizioni di lavoro insoddisfacenti;
  • mancanza di supporto da parte di colleghi e superiori.

Stress lavoro correlato: la normativa di riferimento

Il Decreto 81/2008 che detta le norme in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro prevede già la valutazione dello stress lavoro correlato, visto l’alto impatto che lo stesso ha sull’efficienza di tutti i lavoratori, a prescindere dalle dimensioni e dal settore delle aziende in cui essi operano.

 

Alla luce di ciò, è stato introdotto un decreto legge, il quale ha imposto l’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato in tutte le aziende che abbiano almeno un lavoratore dipendente. Pertanto, tutti i datori di lavoro devono valutare e misurare il grado di stress dei propri dipendenti adottando tutte le misure necessarie per eliminarlo o quantomeno ridurlo, avvalendosi della collaborazione del medico competente e del RSPP.

 

I datori di lavoro devono consultare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e valutare il grado di rischio per tutti i lavoratori coinvolti: tale valutazione deve essere quindi inserita all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e ne è parte integrante.

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