Sicurezza dei ponteggi, come lavorare limitando i rischi
I ponteggi fanno parte delle cosiddette opere provvisionali, ovvero tutte quelle opere ausiliarie all’esecuzione dei lavori edili, che si caratterizzano per la “non continuità”, visto che sono destinate ad essere rimosse o smantellate nel momento in cui cessa la necessità per la quale sono state erette.
Si tratta di apprestamenti che la maggior parte delle volte sono di grandi dimensioni e per questo motivo possono considerarsi essi stessi “lavori edili” a tutti gli effetti. Durante il loro montaggio, smontaggio e per tutto il periodo di utilizzo devono essere seguite ed attuate una serie di norme di prevenzione e sicurezza.
L’importanza della sicurezza sui ponteggi
In un cantiere oltre alla principale opera edile da erigere o ristrutturare, ci saranno anche delle opere provvisionali necessarie non solamente per la realizzazione del progetto stesso, ma anche per garantire la sicurezza dei lavoratori.
I ponteggi, in particolare, sono opere di servizio necessarie per il sostegno, lo stazionamento e il transito durante i lavori edili, delle persone, dei materiali e delle attrezzature. Essi devono possedere uno dei requisiti principali per il quale vengono realizzati, ovvero la sicurezza: ciò significa che non devono essere essi stessi causa di infortuni.
Oggi purtroppo la cronaca ci ricorda ogni giorno che non è così. È proprio nell’utilizzo quotidiano di opere come i ponteggi che si registrano nei cantieri gravissimi incidenti.
Fra le caratteristiche che i ponteggi devono avere per risultare sicuri, ce ne sono alcune che rispondono a precisi criteri logici, quali:
- la stabilità. I ponteggi devono avere piani di appoggio di adeguata consistenza, ancoraggi sufficienti e mezzi di collegamento idonei ed efficaci.
- materiali controllati, resistenti e di adeguate dimensioni. I ponteggi vanno realizzati in maniera idonea alle necessità.
- efficacia per tutto il periodo della loro esistenza
- tutte le parti del ponteggio devono essere collegate intrinsecamente e reciprocamente fra loro in maniera certa
- per tutta la durata del progetto i ponteggi devono essere conservati e mantenuti in piena efficienza
- devono essere montati, smontati ed utilizzati da personale esperto, sotto la sorveglianza di una persona preposta responsabile e qualificata.
Quando si è di fronte ad un’opera nuova e particolare oppure non si conoscono i materiali in uso ed il loro proporzionamento, è fondamentale procedere a calcoli di verifica degli stessi materiali.
Tipologie di ponteggio e condizioni per lavorare in sicurezza
L’articolo 16 del DPR 164 del 1956 afferma che “nei lavori eseguiti ad un’altezza superiore a m. 2 si devono adottare, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o, comunque, precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e cose“.
Fra le opere provvisionali più utilizzate vi è indubbiamente il ponteggio fisso in legno o in metallo. Il primo è oramai in disuso, quello in metallo invece deve osservare rigidamente le norme del DPR 164/56 ma, soprattutto, le istruzioni per il montaggio, smontaggio ed uso indicate dal Ministero del Lavoro.
I ponteggi metallici normalmente usati possono essere:
- a tubi e giunti
- a telai prefabbricati ad H, a portale o a telai di tipo chiuso
I diversi elementi costitutivi dei ponteggi devono collegarsi saldamente fra loro al fine di ottenere una struttura rigida. Quest’ultima deve permettere di lavorare in sicurezza ed essere capace di espandersi non solo in senso verticale ma anche in senso orizzontale, plasmandosi facilmente alle caratteristiche geometriche dell’edificio da costruire o da ristrutturare.
I ponteggi metallici devono rispettare severe norme costruttive e di applicazione. Possono essere commercializzati ed utilizzati solamente dopo che il produttore ha ottenuto l’autorizzazione dal Ministero del Lavoro. Quest’ultima viene rilasciata solo dopo che sono state condotte severe prove sperimentali ed una serie di calcoli sulle singole componenti del ponteggio.
L’autorizzazione ministeriale fa parte integrante del ponteggio. In caso di vendita, deve essere rilasciata dal venditore all’acquirente al momento della cessione del ponteggio.
Trattandosi di un documento che attesta l’idoneità del ponteggio per lavorare in sicurezza, deve essere sempre conservato in cantiere perché riporta:
- i calcoli in base alle varie condizioni d’impiego del ponteggio
- le istruzioni per il montaggio, smontaggio ed utilizzo
- le prove di carico del ponteggio
- schemi del ponteggio, con i massimali di sovraccarico, altezza e larghezza dell’impalcato.
L’autorizzazione ministeriale garantisce la stabilità del ponteggio e le condizioni per lavorare in sicurezza quando:
- il ponteggio non supera i 20 metri di altezza. Il ponteggio nel suo insieme è una struttura di grandi dimensioni e di notevole altezza. Aumentare il numero degli impalcati, superando il numero previsto nel libretto di autorizzazione, significherebbe ridurre il grado di sicurezza.
- è conforme agli “schemi tipo” indicati nel libretto di autorizzazione
- il numero complessivo degli impalcati non supera quello riportato negli schemi tipo
- c’è un ancoraggio almeno ogni 22 mq. Tutti gli ancoraggi sono conformi a quelli indicati nel libretto di autorizzazione
- il sovraccarico non supera quello accertato nella verifica di stabilità
- la superficie esposta al vento non supera la superficie massima prevista nella verifica di stabilità
- gli attacchi sono bloccati mediante dispositivi di sicurezza
Le verifiche sui ponteggi per lavorare in sicurezza
L’articolo 37 del DPR 164/1956 stabilisce che tutti gli elementi metallici del ponteggio devono essere protetti dagli agenti nocivi esterni mediante verniciatura, catramatura o protezioni equivalenti. Quindi, tutte le scale, i puntelli, i cavalletti e qualsiasi altro elemento metallico dell’impalcatura devono essere adeguatamente protetti.
Un ponteggio che esce dalla fabbrica è protetto dalla corrosione con appositi trattamenti di verniciatura e zincatura, ma la sicurezza non può limitarsi solo alla protezione superficiale degli elementi e al loro eventuale ripristino.
Gli elementi costitutivi del ponteggio, infatti, possono subire deformazioni permanenti o rotture di vario tipo e non è ammessa una riparazione di tipo artigianale.
Il Ministero del Lavoro nella circolare 46 dell’11 luglio 2000 ha imposto una serie di verifiche che l’utilizzatore del ponteggio deve fare prima di procedere con il montaggio. Si deve procedere a un controllo visivo o mediante l’utilizzo di semplici strumenti come il filo a piombo, per valutare lo stato di conservazione, gli spessori, l’integrità degli elementi e l’assenza di rotture e deformazioni. Gli elementi più soggetti a stress e rotture, come giunti, perni, basette, possono essere oggetto di una semplice verifica funzionale, ad esempio, testandone il regolare avvitamento.
Manutenzione e conservazione del ponteggio
Il ponteggio deve essere correttamente e regolarmente mantenuto e conservato in buone condizioni al fine di garantirne nel tempo la stabilità e la sicurezza. Per questo, è necessario che il ponteggio venga regolarmente sottoposto a controlli e verifiche non solo da parte di chi lo utilizza quotidianamente, ma anche da parte del capo-cantiere e dal rappresentante per la sicurezza dei lavoratori. Quest’ultimo deve provvedere ad intervalli periodici, ma anche dopo violenti eventi atmosferici o dopo un lungo periodo di interruzione dei lavori, alla verifica dello stato di conservazione sia nel complesso che nei singoli elementi.
Ogni giorno si deve verificare:
- lo stato di efficienza delle protezioni elettriche
- che i limiti di sovraccarico siano rispettati e che sia rispettato il numero degli impalcati scarichi
- che gli impalcati siano in buono stato così come i sistemi di protezione contro le cadute di cose e persone
Periodicamente si deve verificare:
- lo stato degli ancoraggi
- l’efficienza degli ancoraggi, dei collegamenti e di tutti gli elementi di controventatura
- che i montanti conservino la loro verticalità
In caso di perdita di efficacia o di criticità emerse, occorrerà sostituire immediatamente l’elemento. In fase di verifiche va posta un’attenzione particolare ai parapetti e agli intavolati che devono essere completi, assicurandosi che i piani di calpestio abbiano tutte le tavole in ordine e che queste non siano mancanti.
Verifiche più accurate devono infine essere condotte quando si prende in carico un cantiere già avviato, nel quale il ponteggio è già stato montato oppure è in via di completamento.